Venezia, 22 novembre 2022 – Il Mose oggi ha protetto Venezia e la sua laguna da una situazione meteo marina a rischio elevato. Il sistema delle barriere è entrato in funzione nella notte, intorno alle 2, prima alla bocca di porto di Treporti, poi a quella di San Nicolò e a seguire di Malamocco e di Chioggia.
I venti di scirocco e di bora che hanno sferzato la laguna da nord a sud hanno spinto la marea sulle paratoie del Mose portando il livello dell’acqua fino ad oltre i due metri: in particolare alle ore 10:00 fuori dalla bocca di porto di Chioggia, al di là della paratoie, il livello dell’acqua è salito a 181 centimetri, all’interno della laguna il livello si è fermato a 52 centimetri, a Malamocco 184 centimetri fuori contro i 98 centimetri dentro, al Lido 177 centimetri in mare e 66 centimetri all’interno. L’altezza d’onda in mare è stata attorno ai 3 metri, mentre il vento di bora in laguna ha toccato quasi i 53 chilometri orari.
E’ la prima volta da quando è entrato in funzione che il Mose affronta una condizione meteo marina così complessa.
Le squadre di ingegneri e tecnici hanno lavorato senza sosta per assicurare il perfetto funzionamento dell’infrastruttura e in costante coordinamento con i centri di previsione e la capitaneria di porto.
Sui monitor della control room il livello dell’acqua e la potenza della marea sono state monitorate attraverso i grafici che indicano momento per momento l’innalzamento del flusso dell’acqua, mentre nelle gallerie il personale si teneva pronto per verificare il corretto azionamento degli impianti.
Il commissario straordinario del Mose, Elisabetta Spitz, è stata in contatto costante con la control room: “è andato tutto secondo le procedure, è stato un test molto importante per il Mose. Il lavoro fatto in questi anni ha contribuito in maniera determinate a rendere le operazioni di sollevamento sempre più efficienti. Ma l’attenzione in queste ore resta alta. Il monitoraggio della situazione meteo marina continua. La situazione suggerisce ancora prudenza”.