Con riferimento al tema, ripreso da più testate giornalistiche in questi giorni, che riguarda il sollevamento delle barriere del MoSE alla quota di salvaguardia di + 130 cm sul livello di Punta della Salute, si ritengono necessarie alcune fondamentali precisazioni:
- la quota di salvaguardia di +130 cm riguarda esclusivamente il periodo intercorrente tra l’autunno ormai imminente e il 31 dicembre 2021, un periodo che non casualmente è stato definito “fase provvisoria” in quanto le opere non sono completate e il sistema di protezione non può funzionare a pieno regime. Dopo il completamento delle opere il funzionamento del MoSE sarà a regime e la quota di salvaguardia sarà quella ufficialmente stabilita in +110 cm sul livello di Punta della Salute;
- la quota di salvaguardia stabilita per la fase provvisoria è stata ampiamente discussa sia nella Cabina di Coordinamento per la Condivisione istituita presso la Prefettura di Venezia sia con i principali enti terzi interferenti con i sollevamenti – principalmente Capitanerie di Porto e Autorità di Sistema Portuale – fino ad essere formalmente anticipata a tutti i soggetti istituzionali in qualche misura coinvolti. Essa non costituisce, pertanto, in nessun modo una scelta unilaterale di Commissario Straordinario e Provveditore;
- la quota di salvaguardia di cui sopra, pur preliminarmente condivisa a livello istituzionale, richiede, congiuntamente alla procedura che regolamenterà con estrema precisione le azioni connesse ai sollevamenti, ulteriori passaggi approvativi, tra cui fondamentale quello del CTA del Provveditorato;
- la scelta della suddetta quota è stata effettuata in base a criteri prudenziali che rispecchiano l’attuale fattibilità di chiusura delle barriere, ma non esclude, con il progredire delle opere e con il moltiplicarsi dei test di funzionamento in contemporanea su tutte le barriere, future chiusure ancora in fase provvisoria a quote inferiori.