Roma, 11 marzo 2022 – Il Tribunale Fallimentare di Venezia ha approvato oggi il piano attestato di risanamento presentato dal Consorzio Venezia Nuova (CVN) lo scorso 28 febbraio, che costituisce il passaggio fondamentale per il superamento della profonda crisi finanziaria in cui versava e per la ripresa dei lavori di completamento del MoSE.

“Si è risolta positivamente, evitando il fallimento, la procedura che ha interessato il Consorzio, concessionario del Mims per la realizzazione degli interventi per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna” ha commentato il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini. “Ora potranno riprendere i lavori per completare il Mose, un’opera esempio di eccellenza non solo per Venezia ma per l’intero sistema Paese, che sarà in grado di mettere definitivamente in sicurezza dal fenomeno dell’acque alta la città con il suo grande e unico patrimonio artistico, culturale e ambientale. Il MoSe – ha aggiunto il Ministro – offrirà al tessuto produttivo del territorio veneziano un’opportunità di rilancio, in risposta a due anni particolarmente difficili segnati dalla pandemia e dalla crisi del settore turistico e dell’indotto”.

La definizione del piano di risanamento del CVN è stata possibile dopo l’accordo transattivo del 1° febbraio scorso tra il Provveditorato alle Opere Pubbliche del Triveneto (del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili) e il Consorzio, che aveva ottenuto il via libera dalla Corte dei Conti il 21 febbraio.

Finalmente si delinea il programma di completamento di tutte le opere finanziate in laguna attraverso un rinnovato cronoprogramma dei lavori di ultimazione delle barriere e delle conche, la loro messa in esercizio, nonché degli interventi paesaggistici e ambientali previsti nel Piano Europa.

Grazie al risultato conseguito oggi, frutto di un lavoro di trattative durato mesi e seguito con attenzione e fiducia dal Mims, il Consorzio Venezia Nuova e le imprese che ne fanno parte concludono la lunga e complessa procedura fallimentare avviata lo scorso luglio, garantendo da una parte la ripresa dei lavori di completamento del MoSE, dall’altra la salvaguardia del sistema di imprese del CVN e dei posti di lavoro.